domenica 12 settembre 2010

Tamteatromusica - videoarte a Padova

Tam Teatromusica è una compagnia di teatro di ricerca fondata a Padova nel 1980 diretta da Michele Sambin.
Il Comune di Padova in collaborazione con la Regione Veneto ha organizzato una mostra dedicata ai loro trent'anni di attività, che si è tenuta al Centro Culturale Altinate/ di padova dal 8 Maggio al 6 Giugno 2010.
Questo video sperimentale è del 1985. Prima di essere uno spettacolo Piccoli Pezzi è un'idea: assemblare in uno spazio temporale unico diversi pezzi autonomi con l'intento di comporre una serata a programma, così come naturalmente accade in ambito musicale. Le singole composizioni potranno essere assemblate in vario ordine, alcune lasceranno spazio ad altre a seconda dell'ambito o del luogo nelle quali saranno ospitate. Brevi archi drammaturgici si trovano a vivere all'interno di ogni composizione. L'arco drammaturgico dell'intero spettacolo sta nella scelta della sequenza, del numero e della specificità dei singoli piccoli pezzi organizzati nel tempo. Caratteristica peculiare dell'opera è che i pezzi, dovendosi esprimere in un tempo contenuto, hanno la possibilità di mantenere la freschezza del primo slancio intuitivo.

lunedì 12 luglio 2010

L'arte di Alessandro Pomi

Allievo di Ettore Tito all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove era stato iscritto a partire dal 1903, il veneziano Alessandro Pomi esordisce precocemente nel panorama espositivo cittadino delle mostre di Ca' Pesaro sin dal 1910, trovando però ben presto importanti menzioni critiche in occasione della sua apparizione alla Prima Esposizione Internazionale di Valle Giulia a Roma del 1911 (dove lo noterà Vittorio Pica) e l'anno seguente alla ribalta altrettanto internazionale della Biennale di Venezia, con quella Prova di debutto segnalata sulla stampa da Ugo Ojetti, Gino Damerini e Luigi Coletti (nel 1914 esporrà invece le maliziose Divettes, vicine al Baccanale moderno mostrato a Ca' Pesaro nel 1911 e alla Bohème in bonis di Giuseppe Zancolli). Nel primo anteguerra, quando si collocano le sue decorazioni per il teatro Toniolo di Mestre e il cinema Excelsior, non mancano però per il giovane Pomi le possibilità di confronto col crocevia mitteleuropeo della realtà monacense governata da Franz von Stuck dove era transitato Edmondo Matter, poiché già nel 1913 egli è presente all'esposizione del Glaspalast, mentre negli anni del conflitto aderirà con l'amico Gigi De Giudici alle iniziative promosse dagli artisti veneziani all'Hotel Vittoria e al Salone Bonvecchiati, oltre che alle azioni per il sostegno dei bisogni delle patrie battaglie avviate dalla Croce Rossa.
Nel segno della ripresa delle attività artistiche di Ca' Pesaro nel primo dopoguerra e nella rinascita del Circolo Artistico veneziano si muove il fecondo operato di Alessandro Pomi, il quale anima con Ilario Neri il sodalizio dei pittori lagunari e diviene figura costante alle mostre tenute in città e nelle differenti province venete, fra Padova, Treviso, Vicenza e Verona, dove avrà probabilmente modo di entrare in contatto con Lionello Fiumi. All'avvio degli anni Venti corrisponde del resto il suo deciso presenziare alle Biennali veneziane, dove si contavano importanti vendite -- come quella di Vespro intimo al Museo di Tokyo nel 1922 - e pronti consensi dati anche dalla stampa estera (specialmente "The Studio" nell'agosto del 1924), mentre nelle sale si vedevano dipinti come L'esperimento, col consesso severo dei tre chimici in bianco che si pongono in consonanza coi chirurghi di Ubaldo Oppi e il dottor Del Nero di Zancolli. Se parallelamente Pomi seguitava a svolgere con larga facilità temi decorativi per l'Hotel Danieli di Venezia e il riedificato Municipio di Asiago, è comunque in questo contesto che viene a concretizzarsi il suo impegno nell'arte sacra, allorquando egli parteciperà alla Mostra Nazionale, per cui disegnerà pure il manifesto, svolta in Palazzo Reale sotto l'egida dei fratelli Celso e Giovanni Costantini, mentre tra la primavera e l'estate del 1925 farà parte della giuria di accettazione dell'Esposizione d'Arte dei Combattenti delle Tre Venezie.
Al di là della ribalta europea Pomi non trascura quella americana e tra il 1924 e il 1936 esporrà con costanza e successo non solo agli annuali appuntamenti di Pittsburgh - dove ottiene nel 1931, anno in cui comparirà anche Cenacolo e che vedrà il pittore pure alla Prima Quadriennale di Roma, il premio popolare con Susanna -, ma a Philadelphia, Saint Louis, Baltimora e Toledo. Ai Giardini della Biennale ancora per sette volte nel corso degli anni Trenta e Quaranta e a importanti iniziative promosse dal regime, come il Premio Cremona, il veneziano rinsalda la fortuna dei temi della tradizione pittorica lagunare, a cui la critica italiana e americana seguiterà ad ancorarlo, riconosciuti già da Michele Biancale alla personale alla Galleria Pesaro di Milano del 1928. Alla sua preferenza per il ritratto e la figura, per cui il sodale Ilario Neri mostrava un fermo apprezzamento, si uniscono gli interni d'atelier con le figure silenti, quelli domestici percorsi da penombre e le marine, con le barche incuneate contro un cielo abbacinato; dalla fine degli anni Venti si fanno strada i modelli esotici del viaggio d'Africa e del passaggio sulle rive del Tago.
Se è particolarmente tra le due guerre che la sua personalità non perde di smalto, coi quadri mostrati alle rassegne personali occorse dopo il secondo conflitto (è del 1948 però l'ultimo passaggio alla Biennale di Venezia; poco prima aveva esposto a Milano e a Trieste) si mantiene una duratura fortuna commerciale e prende corpo una sua misura più contemplativa, misurata negli autoritratti, nei più frequenti soggetti sacri (dipinti in Trentino e in Lombardia, per Vittorio Veneto, Spresiano e Cordenons), in quelli musicali e nelle nature morte, sviluppate largamente nell'ambito di un'attività cronologicamente estesa sin oltre gli anni Sessanta; nel capoluogo lagunare Alessandro Pomi si cimenterà, al pari di quanto aveva fatto Alessandro Milesi, nelle effigi degli ecclesiastici e ritrarrà Roncalli.
Stefano Franzo

giovedì 24 giugno 2010

Monica Marioni, una videoartista a Venezia

Fra gli artisti italiani contemporanei cè chi non perde tempo ad interrogarsi tra pittura e videoarte e propone un confronto diretto e audace, a pochi metri di distanza, tra i due media interpretandoli entrambi: Monica Marioni.

Da giugno di questanno Monica Marioni partecipa a Detournement Venise 2009, evento collaterale alla 53esima Biennale DArte di Venezia, con limponente videoinstallazione EGO.Ad essa si affianca ora ALTER EGO, esposizione di 13 fra le sue ultime tecniche miste su tela negli spazi dell Hotel Molino Stucky Hilton Venezia.

Negli ultimi tre anni Marioni ha esposto alla Carlo Livi Gallery di Miami, nello showroom Poltrona Frau di Washington D.C., presso il museo di Arte italiana di Lima ( Perù) e in diverse altre occasioni in Italia. Nata vicino a Treviso nel 1972, laureata in Scienze Statistiche, ha presto abbandonato la carriera manageriale per dedicarsi interamente allarte.Nel 2004 è stata scoperta dalla curatrice di livello internazionale Antonina Zaru, titolare della Capricorno Gallery con sede a Capri e Washington D.C. e già legata ai successi di artisti come Frangi, Pignatelli, Nam June Paik.

martedì 23 febbraio 2010

Morte a Venezia - esperimento di videoarte

Vi proponiamo oggi quest'opera di videoarte dal titolo Morte a Venezia.
Buona visione

mercoledì 27 gennaio 2010

Specchio delle mie brame chi è il più artista del reale?

Nell'ambito della rassegna itinerante d'arte "Specchio delle mie brame chi è il più artista del reale?", curata dalla ".neo Associazione Culturale" di Udine, si colloca l'esposizione a Palazzo Locatelli di Cormons di tre artisti: Manuela Sedmach di Trieste, Carlo Andreasi di Legnago, e Anna Pontel di Gorizia.
Gli artisti presentano le loro opere in forma di video, pittura, oggetto, istallazione, grafica, fotografia, scultura e costruiscono relazioni con il sito storico-artistico che le ospitano, e con il pubblico presente, alla scoperta del fatto che nulla è più indispensabile del superfluo.

mercoledì 16 dicembre 2009

Logorio, un'installazione a Trento

Logorio è una sensazione che distrugge, un avanzare continuo che aliena, un vuoto che avanza...ma è anche il titolo dell'istallazione audio-ambientale realizzata da artemad in occasione della mostra "Isolina e le altre" presso il Centro di Arte Contemporanea di Cavalese in provincia di Trento.
La mostra, inaugurata il 25 Novembre 2009 (Giornata mondiale contro la violenza sulle donne), raccoglie opere di diversi artisti provenienti da tutt' Italia e si concentra sul tema della violenza sulle donne.

sabato 5 dicembre 2009

In mostra i cento anni de calcio Padova

Sta per chiudere al centro culturale di San Gaetano di Padova la mostra del centenario del Calcio Padova. Ecco il video.